Una donna e un adolescente, due vite lontanissime per età, cultura, ambiente. Due mondi che coabitano nella stessa città ignorandosi. Libby, colta e benestante, è una (ex) scrittrice 46enne ormai disoccupata e fuori dal giro che dopo anni di lavoro in teatro e TV si ritrova seduta da sola a mangiare spaghetti al buio mentre i capelli diventano grigi. Declan ha diciassette anni e un innato talento artistico; disegna per liberarsi dal senso di panico, stupidi disegni che non mostra a nessuno con grandi bocche rosse che sembrano voler divorare tutto. Vive in una zona disagiata e ai margini, con una famiglia instabile e una storia difficile. Le loro vite vengono in contatto un pomeriggio al crepuscolo, su una scogliera di Salisbury Crags. E da lì tutto cambia per loro, nel bene e nel male.
Una storia di solitudini e disperazioni, di un’amicizia improbabile e del potere che ne può scaturire. Ma non solo. Un testo esplicito e attuale per una mise en éspace che diventa un gioco introspettivo drammatico e ironico per lo spettatore, spinto a riflettere sulla propria etica e a tracciare delle linee, combattuto fino alla resa dei conti finale (e oltre).
Se la storia difficile e commovente di Declan merita di essere raccontata ed esposta al mondo, chi ha davvero il diritto di farlo? E si può raccontarla senza sfruttarla? Dove finisce l’affetto e inizia l’interesse?
Opera del pluripremiato autore scozzese di “Beats”, Kieran Hurley, “Mouthpiece” ha debuttato nel 2018 al Traverse Theatre per il Festival di Edimburgo, proseguendo poi al Soho Theatre di Londra nel 2019.