La dodicesima notte
o le varianti dell’amore
di William Shakespeare
” Vero amore non è ben sicuro; la gioia d’oggi deve oggi gioire:
ridere adesso è ridere sicuro; domani è un giorno che non sempre arriva.
Baciami allora cento volte, bella, la giovinezza è un’ombra fuggitiva”.
(W. Shakespeare, La dodicesima notte)
Dopo il grande successo dell’allestimento di “Amleto”, Khora.teatro rinnova il sodalizio con Armando Pugliese per la messa in scena de “La dodicesima notte”.
Lo spettacolo, mirabile commedia sugli equivoci amorosi, si apre con la giovane Viola che, naufragata in Illiria dopo una tempesta in cui crede sia annegato il fratello gemello Sebastiano, decide di travestirsi da uomo – prendendo il nome di Cesario – per entrare alla corte del Duca Orsino. Viola sarà costretta a portare i messaggi d’amore del Duca, del quale è segretamente innamorata, alla contessa Olivia, divenendo involontario oggetto d’amore della contessa stessa. Nel contempo Sir Toby, Sir Andrew, Maria, Feste e tutti gli altri personaggi che frequentano la corte di Olivia cospirano a far credere al maggiordomo Malvolio che Olivia sia innamorata di lui. Maria gli scrive una lettera, copiando la grafia di Olivia, in cui gli chiede di portare calze gialle con giarrettiere incrociate e che sorrida sempre. Lui così fa, sembrando aver perso la ragione, e viene messo in prigione per pazzia. L’inaspettato arrivo di Sebastiano, creduto morto, fa sì che tutti i nodi della vicenda si sciolgano: Viola confessa il suo inganno e il suo amore al Duca Orsino il quale commosso, la chiede in sposa, mentre Olivia sposa Sebastiano. Al povero Malvolio non resta che andar via furibondo giurando una fantomatica vendetta.
“La Dodicesima Notte” è una delle più divertenti commedie di William Shakespeare e la traduzione e l’adattamento di Armando Pugliese rendono il suo intreccio ancora più scorrevole ed attuale, traendo la sua forza dall’alternanza di tragedia quotidiana e farsa surreale, in uno spettacolo capace di commuovere, coinvolgere e divertire.